Chirurgia mini-invasiva

Chirurgia mininvasiva

Per chirurgia mininvasiva si intende l’insieme delle tecniche che permettono l’esecuzione di procedure chirurgiche più o meno complesse senza la necessità di eseguire ampie incisioni dell’addome. In pratica le diverse procedure vengono portate a termine attraverso piccole incisioni in cui vengono introdotti telecamere e strumenti chirurgici.

Fanno parte di queste categorie la chirurgia laparoscopica e la più recente chirurgia robotica. I primi interventi laparoscopici risalgono agli anni 80 mentre la chirurgia robotica si è sviluppata a partire dal 1999. L’evoluzione tecnologica della strumentazione mininvasiva e le ricerche dei pionieri di queste tecniche permettono ad oggi di eseguire con tecnica mininvasiva interventi sempre più complessi.

Principi generali

Generalmente gli approcci mininvasivi richiedono per il paziente un’anestesia generale. Ciò consente di gonfiare l’addome mediante anidride carbonica a bassa pressione (10-15 mm Hg) in modo da creare all’interno della cavità addominale lo spazio necessario per eseguire l’intervento chirurgico. Sull’addome vengono praticate piccole incisioni di 0,5-1,5 cm in cui vengono introdotti dei tubicini plastici o metallici (trocar o port) che fungeranno da introduttori per la telecamera e degli strumenti chirurgici. La maggior parte degli interventi richiedono da 3 a 6 trocar. Per gli interventi che necessitano l’asportazione di una pezzo operatorio di dimensioni considerevoli è a volte necessario eseguire incisioni più ampie che solitamente vengono effettuate al di sopra del pube per essere meno visibili.

Grazie alle più moderne tecnologie disponibili presso le sale operatorie di Fondazione Poliambulanza le telecamere hanno un’altissima risoluzione (fino a 4K) e/o permettono la visione di immagini tridimensionali (3D) su schermi di grandi dimensioni. Ciò consente di ottenere una visione molto più dettaglia e “magnificata” dei dettagli anatomici rispetto alla tradizionale chirurgia aperta.

Infine, gli strumenti introdotti variano a seconda che si tratti di chirurgica laparoscopica o robotica. In entrambi i casi gli strumenti sono lunghi e di piccole dimensioni in modo da poter essere introdotti attraverso i trocar e raggiungere l’obiettivo anatomico dell’intervento chirurgico.

La quasi totalità degli interventi viene portata a termine senza modifiche sostanziali di quelli che sono i passaggi delle varie procedure chirurgica, semplicemente eseguendo questi step con strumenti mininvasivi e telecamera anziché toccando con mano e sotto visione diretta. Questo è importante perché va sempre considerato che l’obiettivo primario è e deve sempre essere portare a termine l’intervento in sicurezza e, quando opportuno, rispettando i principi della chirurgia oncologica.

Chirurgia mini-invasiva

Laparoscopia

Durante gli interventi laparoscopici l’equipe costituita da almeno due chirurghi e da un infermiere strumentista operano direttamente al letto del paziente. Gli strumenti chirurgici e la telecamera sono manovrati in prima persona dai chirurghi che quindi, grazie alla coordinazione oculo-manuale acquisita con l’esperienza, posso eseguire i passaggi dell’intervento visualizzando nei monitor i movimenti degli strumenti introdotti all’interno dell’addome.

Chirurgia mini-invasiva

Robotica

Gli interventi di chirurgia robotica per come sono concepiti oggi sono interventi in cui il chirurgo è seduto ad una console, (ovvero una piattaforma di controllo) dalla quale ha la possibilità di avere una visione 3D “ad immersione” del campo operatorio, oltre a controllare tramite due manipoli ed una pedaliera gli strumenti chirurgici robotici e la telecamera robotica.

Al letto del paziente saranno presenti il chirurgo assistente, l’infermiere strumentista ed il carrello robotico che nella forma del DaVinci® Xi (modello più avanzato di Intuitive Surgical, Inc, leader mondiale del settore) è costituito da 4 bracci robotici sui quali vengono montati telecamere e strumenti vari.

Gli strumenti robotici, a differenza di quelli laparoscopici non sono quindi direttamente manovrati dal chirurgo al letto del paziente ma vengono controllati a distanza con l’interposizione di un sistema robotico che elimina il tremore. Un’altra importante differenza della strumentazione robotica è la possibilità di avere le estremità degli strumenti articolabili con i gradi di libertà dell’umano in modo da poter riprodurre i movimenti della chirurgia aperta attraverso un accesso mininvasivo.

Vantaggi della chirurgia mininvasiva

Ritorno più rapido della funzione intestinale

l'addome non è aperto e l'intestino non viene maneggiato per cui i pazienti riacquistano la funzione intestinale più velocemente e possono mangiare e bere prima che dopo un intervento chirurgico aperto

Meno complicazioni respiratorie

la rapida mobilizzazione e meno dolore dopo l'intervento chirurgico riducono il rischio di infezioni polmonari postoperatorie

Degenza ospedaliera più breve

le incisioni più piccole e meno dolore significano che il recupero è più veloce

Meno dolore post-operatorio

a causa di incisioni più piccole e al minor traumatismo tissutale

Minore sanguinamento e minor necessità di trasfusione

grazie alla visualizzazione più precisa delle strutture anatomiche

Miglior risultato cosmetico

piccole incisioni guariscono meno visibili o deturpanti

Più rapida ripresa delle attività lavorative

grazie alla rapida ripresa

Vantaggi aggiuntivi della chirurgia robotica

Aumento abilità chirurgiche

grazie all’articolazioni robotiche in grado di riprodurre perfettamente i movimenti delle mani del chirurgo

Eliminazione dei tremori

grazie ai movimenti filtrati dalla piattaforma robotica

Ergonomia per il chirurgo

il chirurgo ha la possibilità di portare a termine la procedura comodamente seduto alla console

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Il Prof. Mohammad Abu Hilal è direttore del dipartimento di Chirurgia Generale e responsabile dell'Unità di Chirurgia Epatobiliopancreatica, Robotica e Mininvasiva di Fondazione Poliambulanza.

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