Tumori del fegato
1) SINTOMI
Molte delle patologie del fegato possono decorrere asintomatiche per lungo tempo manifestandosi con sintomi aspecifici come stanchezza e malessere generale. Tra i sintomi specifici delle malattie epatiche vi è l'ittero, una condizione caratterizzata dalla colorazione giallastra della pelle e delle sclere, che si verifica quando c'è un accumulo di bilirubina (un costituente della bile) nel flusso sanguigno. L’ittero può essere causato da un blocco meccanico al deflusso della bile dal fegato all’intestino (“ittero ostruttivo”) ed in questo caso, si associa a segni quali: prurito, urine scure e feci chiare. L’ittero può essere inoltre causato da altre condizioni come la presenza di una infiammazione o una infezione del fegato (nota come epatite), da una cirrosi epatica, da eccessiva distruzione dei globuli rossi (emolisi) e un gran numero di altre condizioni metaboliche complesse. A volte, le patologie del fegato possono manifestarsi con dolore localizzato a destra, nella parte alta dell’addome, appena sotto le costole. Questo dolore può peggiorare con la respirazione profonda, e/o irradiarsi posteriormente nella zona lombare o alla spalla destra. Una sintomatologia di questo tipo può insorgere anche per problematiche legate a patologie della colecisti, del diaframma, della colonna vertebrale o del torace, rendendo a volte difficile la diagnosi. La ritenzione idrica è un altro dei sintomi che può associarsi a patologie del fegato come la cirrosi. Questa si manifesta con gonfiore addominale e delle caviglie. Possono associarsi dei lividi sulla pelle, dovuti a un deficit della coagulazione a causa della mancata produzione da parte del fegato dei fattori della coagulazione. Infine, in caso di insufficienza epatica il paziente può presentare una condizione nota come encefalopatia, caratterizzata da alterazione dello stato mentale con confusione e sonnolenza. Questo sintomo può essere transitorio e manifestarsi anche dopo un intervento chirurgico al fegato ed è causato da un accumulo nel sangue di tossine e prodotti di scarto, come l’ammoniaca, che normalmente vengono metabolizzati a livello epatico.
2) EPATITE E CIRROSI EPATICA
L'epatite è un'infiammazione del fegato che può essere causata da infezioni (come l'epatite virale A, B o C), sostanze chimiche (es. alcol), farmaci (es. sovradosaggio di paracetamolo) o disturbi del sistema immunitario. Quando l’infiammazione si protrae nel tempo, causa danni al fegato e la formazione di aree di fibrosi e tessuto cicatriziale intorno ad aree nodulari di cellule epatiche in fase di rigenerazione e che rappresentano l’inizio della cirrosi epatica. Il trattamento dell’epatite e della cirrosi epatica si basa sul trattamento dell’infiammazione, con lo scopo di bloccarla prima che causi dei danni permanenti. Il trattamento chirurgico viene riservato alla gestione delle complicanze della cirrosi, tramite il trapianto di fegato. Questo tipo di chirurgia viene eseguito in un numero limitato di ospedali italiani ed è riservata a casi selezionati di pazienti con cirrosi avanzata o con grave insufficienza epatica.
3) NEOPLASIE BENIGNE
Esistono numerose neoplasie benigne del fegato: molte di queste, se correttamente inquadrate, non richiedono alcun trattamento. Di seguito riportiamo le patologie che più frequentemente giungono all’attenzione del chirurgo:
4) TUMORI MALIGNI
I tumori del fegato si dividono in due categorie: quelli primitivi che originano dal fegato e quelli secondari che originano dagli altri organi e diffondono al fegato solo in un secondo momento. Tutti i pazienti affetti da un tumore primitivo o secondario del fegato dovrebbero essere valutati in centri specializzati dove è presente un team multidisciplinare dedicato. Questo comprende un team di epatologi, oncologi, radiologi, patologi e chirurghi specializzati nella diagnosi e cura delle patologie neoplastiche del fegato, che prendono in cura il Paziente, stabilendo il miglior trattamento per il suo caso.
Tumori Primitivi
Tumori secondari (metastasi epatiche)
Fino a pochi decenni fa, quasi tutti I tumori secondari del fegato erano considerati inoperabili. Oggi, grazie ai progressi effettuati in ambito chirurgico e nella ricerca, abbiamo molte più informazioni sulla biologia di queste malattie e farmaci in grado di far regredire o controllare questi tumori sono ora disponibili, aumentando il numero di pazienti a cui può essere offerto un intervento chirurgico.
5) CHI DOVREBBE ESSERE SOTTOPOSTO A CHIRURGIA EPATICA?
La chirurgia epatica è solitamente eseguita per le persone affette da tumori maligni nel fegato. I chirurghi specializzati nel trattamento di queste patologie selezionano per l’intervento i pazienti che hanno la più alta probabilità di benificiare dell’operazione o perchè possono essere curati o perchè possono ottenere un significativo prolungamento dell’aspettativa o della qualità di vità. Purtroppo non tutti i pazienti beneficiano della chirurgia, per cui i rischi e i benefici di questi interventi vengono sempre attentamente valutati singolarmente. Nel caso in cui la chirurgia non sia una buona opzione, il team multidisciplinare sarà comunque in grado di offrirti trattamenti alternativi gestire la tua malattia.
I tumori benigni vengono invece operati solo se soddisfatto almeno uno dei seguenti criteri: a) il tumore è causa di dolore o altri sintomi invalidanti, b) il tumore potrebbe degenerare e diventare maligno, c) la diagnosi è incerta.
6) DOMANDE FREQUENTI PRIMA DI SOTTOPORSI A CHIRURGIA EPATICA
7) DOMANDE FREQUENTI DOPO L'INTERVENTO DI CHIRURGIA EPATICA
8) CHIRURGIA EPATICA A CIELO APERTO (TECNICA CLASSICA)
Il primo intervento di chirurgia epatica, una epatectomia destra, è stato eseguito a Parigi nel 1952. Da allora sono stati effettuati notevoli progressi e la chirurgia del fegato è diventata sicura quando eseguita in centri specializzati da un team di esperti.
9) CHIRURGIA EPATICA MINI-INVASIVA (LAPAROSCOPICA/ROBOTICA)
La chirurgia mini-invasiva è ormai praticata in tutto il mondo per eseguire quasi tutti gli interventi di chirurgia generale. Tuttavia, è una tecnica relativamente nuova per quanto riguarda la chirurgia del fegato. Basti pensare che il primo intervento mini-invasivo di chirurgia epatica è stato eseguito in Francia nel 1993 e che fino al 2006 erano stati eseguiti meno di 1000 casi in tutto il mondo. Negli ultimi due anni abbiamo pubblicato diversi lavori scientifici e presentato i nostri risultati a conferenze nazioni ed internazionale. Circa il 30% dei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento di chirurgia epatica possono essere trattati con tecnica mini-invasiva. I pazienti candidabili a questo approccio sono quelli che presentano una malattia a carico dei segmenti epatici che sono accessibili con la strumentazione laparoscopica/robotica. Le aree più facilmente accessibili sono quelle sul lato sinistro del fegato, sulla parte anteriore del fegato, vicina alla colecisti (Figura 1), l’estremità destra (Figura 2), le aree superficiali a patto che non siano adiacenti ai grossi vasi sanguigni (Figura 3) e quelle profonde nel lobo destro e sinistro che possono essere rimosse con resezioni estese come un’epatectomia destra o sinistra (Figura 4).
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
I tumori che coinvolgono la parte centrale del fegato, vicini ai principali vasi sanguigni (Figura 5), sono estremamente difficili da rimuovere chirurgicamente e possono richiedere vaste resezioni che vengono preferibilmente eseguite con tecnica a cielo aperto.
Figura 5
I vantaggi della tecnica mini-invasiva (laparoscopica/robotica) sono: un tempo di recupero più breve, riduzione del dolore post-operatorio, riduzione delle complicanze, cicatrici chirurgiche più piccole, con risultati oncologici paragonabili a quelli ottenuti con la tecnica a cielo aperto.
10) ALTRI TRATTAMENTI PER I TUMORI DEL FEGATO
Malattie del Fegato
SINTOMI PRINCIPALI
Molte delle patologie del fegato possono decorrere asintomatiche per lungo tempo manifestandosi con sintomi aspecifici. Quando presenti, i sintomi più comuni sono:
Ittero
È la colorazione gialla della sclera degli occhi e della pelle, dovuta ad un difetto nel processo di produzione ed escrezione della bile da parte del fegato. La bile si accumula nel flusso sanguigno e si deposita nelle sclere e a livello della cute. Una parte viene eliminata nelle urine che appaiono tipicamente scure.
Dolore
È tipicamente localizzato nella parte superiore destra dell'addome con possibile irradiazione alla schiena e/o alla spalla destra. Un dolore simile può essere causato anche da patologie a carico di altri organi come la cistifellea, il duodeno e il diaframma; pertanto sono necessari approfondimenti diagnostici specifici per confermare se il dolore è causato davvero da una patologia del fegato.
Ascite (gonfiore addominale) ed edema (gambe e caviglie gonfie)
È dovuto alla ritenzione di liquidi a livello di gambe, caviglie e dell’addome dovuta ad una ridotta produzione da parte del fegato di una proteina chiamata albumina.
Ecchimosi
Possono verificarsi quando fegato non produce adeguatamente le proteine dei fattori della coagulazione, causando ecchimosi per traumi anche di lieve entità.
CHE COS'È L'EPATITE?
L'epatite è un'infiammazione del fegato che può essere causata da infezioni (come l'epatite virale A, B o C), sostanze chimiche (es. alcol), farmaci (es. sovradosaggio di paracetamolo) o disturbi del sistema immunitario.
COS'È LA CIRROSI?
Quando l’infiammazione si protrae nel tempo, causa danni al fegato e la formazione di aree di fibrosi e tessuto cicatriziale intorno ad aree nodulari di cellule epatiche in fase di rigenerazione e che rappresentano l’inizio della cirrosi epatica.
Tumori del Fegato
TUMORI EPATICI BENIGNI
Molte lesioni epatiche sono benigne e vengono trovate incidentalmente durante indagini radiologiche eseguite per altri motivi. Tuttavia, solo i chirurghi epatici specializzati sono in grado di decidere se ignorarle, indagare ulteriormente o trattarle. Alcune delle lesioni epatiche più comuni sono discusse di seguito.
Cisti epatiche
Formazioni rotondeggianti, presenti nel tessuto epatico, che contengono un fluido prodotto dalla parete. Le loro dimensioni varia e la rottura è rara.
Emangiomi
Sono le lesioni epatiche benigne più comuni, hanno un contenuto liquido e sono facili da diagnosticare con l’ecografia. Normalmente sono asintomatico e non hanno bisogno di alcun trattamento. Tuttavia raggiungono grandi dimensioni (30 cm di diametro) causando dolore o fastidi per cui può essere necessario asportale chirurgicamente. Il trattamento chirurgico consiste normalmente nel rimuovere il più possibile la parete cistica per evitare il riformarsi della cisti. Questo trattamente può essere fatto facilmente con un approccio chirurgico mininvasivo laparoscopica. La sola aspirazione di queste cisti non è consigliata in quanto recidivano frequentemente e possono infettarsi.
Iperplasia nodulare focale (FNH)
È una condizione benigna del fegato che colpisce le giovani donne, che di solito non causa alcun sintomo ed è frequentemente individuata causalmente nel corso di indagini radiologiche. Tuttavia, il suo aspetto può mimare quello di tumori maligni e può essere necessario eseguire una biopsia per raggiungere una diagnosi definitiva. Occasionalmente l’FNH può avere grandi dimensioni e causare una sintomatologia legata alla pressione esercitata sugli organi circostanti. In questi casi, l’asportazione chirurgica della massa è indicata al solo scopo di eliminare i sintomi.
Adenomi epatici
Sono rari tumori benigni. Sono più comuni nelle donne e sono spesso dovuti all'uso della pillola contraccettiva. Possono anche essere legati ad altri trattamenti ormonali steroidei e farmaci, compresi gli steroidi anabolizzanti usati nel body building.
Cistoadenoma
Sono rari tumori benigni, tuttavia hanno un rischio potenziale di trasformazione maligna. Per questo motivo dovrebbero essere rimossi chirurgicamente.
Malattia idatidea
È una lesione del fegato causata da un'infezione parassitaria l’Echinococcus. E’ un’infezione tipica delle aree dove vengono allevate le pecore ed è presente anche in Italia. Il parassita ha un ciclo vitale che coinvolge le pecore (o capre), i cani e occasionalmente l'uomo. I parassiti si sviluppano all’interno di cisti nel fegato e causare dolore addominale, febbre, gonfiore o ittero, in altri casi l’infezione può decorrere in maniera asintomatica. Inizialmente, l’infezione viene trattata con farmaci antiparassitari (ad esempio albendazolo) e solo in un secondo momento la cisti può essere rimossa chirurgicamente. Quando l’infezione viene trattata correttamente, ha un’ottima prognosi.
TUMORI MALIGNI DEL FEGATO
I tumori del fegato si dividono in due categorie: quelli primitivi che originano dal fegato e quelli secondari che originano dagli altri organi e diffondono al fegato solo in un secondo momento.
Tumori primitivi
Tumori secondari (metastasi epatiche)
Si tratta di tumori che si sono diffusi al fegato da altri organi. Questi sono anche chiamati metastasi epatiche. Il trattamento delle metastasi epatiche dipende dalla loro origine e da molti altri fattori tra cui la loro distribuzione, il numero, la posizione, le dimensioni e le condizioni mediche generali del paziente. Negli ultimi anni e grazie ai progressi in ambito chirurgico, possono essere trattati in maniera aggressiva. La chirurgia viene utilizzata in combinazione con la chemioterapia e altri trattamenti (ad esempio l'ablazione a radiofrequenza) che hanno permesso a sempre più pazienti di beneficiare di un trattamento radicale.
Chirurgia del Fegato, Background
La chirurgia del fegato è stata introdotta nei primi anni '50 a causa delle difficoltà legate alla manipolazione di questo organo. Il fegato infatti è un organo irrorato da una ricca rete di vene e arterie, che possono sanguinare facilmente, causando abbondanti emorragie difficili da controllare. Negli anni la chirurgia del fegato si è progressivamente evoluta fino alla fine degli anni ’80 quando il tasso di mortalità si era ridotto al 25%. Tuttavia solo recentemente, grazie al miglioramento degli strumenti chirurgici e della conoscenza del parenchima epatico e delle sue caratteristiche, nei centri altamente specializzati i tassi di mortalità sono scesi a meno del 3%.
Chirurgia epatica a cielo aperto:
Questo è l'approccio più comunemente usato e solo fino a poco tempo fa, l'unico disponibile. Viene normalmente eseguito attraverso un'incisione lunga 15-25 cm nella parte superiore dell'addome.
Chirurgia epatica laparoscopica:
L'approccio mini-invasivo laparoscopico è stato introdotto a partire dagli anni '90 per trattare patologie della cistifellea, il colon, la prostata, i reni. Tuttavia, a causa della difficile anatomia del fegato, la chirurgia epatica laparoscopica ha cominciato ad essere praticata solo negli ultimi dieci anni ed è tuttora limitata a pochissimi centri. Questo approccio chirurgico è molto utilizzato nel nostro reparto, e nel corso degli anni, abbiamo abbiamo dimostrato che la laparoscopia offre vantaggi significativi rispetto la chirurgia a cielo aperto. Abbiamo pubblicato più di 15 articoli su riviste chirurgiche (vedi le mie pubblicazioni) e infine, organizziamo regolarmente corsi di formazione, riconosciuti a livello internazione, per formare chirurghi di tutto il mondo nel campo della chirurgia laparoscopica del fegato.
L'approccio laparoscopico offre diversi vantaggi tra cui:
Tuttavia, questi sono interventi delicati e complessi e dovrebbero essere eseguiti solo da chirurghi esperti in questo campo.
Rischi della chirurgia laparoscopica
Le complicanze poù frequenti sono l'emorragia, lesione di altri organi e la difficoltà a localizzare i tumori. In questi casi, la conversione alla chirurgia aperta è obbligatoria.
Limitazioni
Non tutti i tumori del fegato sono candidabili alla chirurgia laparoscopica. Per alcuni tumori, come il colangio-carcinoma ilare, non è possibile eseguire un approccio di questi tipo a causa della necessità di un'estesa linfoadenectomia (la rimozione dei linfonodi). Nella mia esperienza, l'80% delle masse epatiche possono essere trattate con la chirurgia laparoscopica mininvasiva.
Domande Comuni sulla Chirurgia del Fegato
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È possibile contattare il Prof. Abu Hilal compilando questo form: