Il tumore gastrico è il sesto tumore più diffuso al mondo. Come la maggior parte delle neoplasie addominali, l’adenocarcinoma dello stomaco nasce dalla mucosa dello stomaco, successivamente prosegue invadendo dapprima i linfonodi loco-regionali adiacenti lo stomaco e più tardivamente può invadere organi vicini, come il pancreas, il colon, la milza ed il fegato. Attraverso il sangue può poi metastatizzare in organi distanti, come polmone e fegato e talvolta può coinvolgere il peritoneo. Esistono dei fattori di rischio come l’infezione da Helicobacter pilori, una familiarità per neoplasia gastriche, l’eccessivo consumo di carni rosse, cibi salati ed affumicati o conservati ma anche una dieta povera di frutta e verdura oltre che il fumo di sigaretta. Gli esami di stadiazione delle neoplasie gastriche oltre alla gastroscopia sono l’ecoendoscopia, la TAC torace-addome ed in alcuni casi la PET total body.
Tutti i pazienti affetti da neoplasia gastriche, così come avviene anche per le altre neoplasie vengono discusse in sede multidisciplinare coinvolgendo le varie figure come il patologo, l’oncologo medico, il chirurgo, il medico nucleare, il gastroenterologo, il radiologo, il nutrizionista ed il radioterapista).
La terapia delle neoplasie gastriche varia a seconda del paziente e della stadiazione preoperatoria della neoplasia. La terapia di scelta è sicuramente rappresentata dalla chirurgia che in taluni casi viene effettuata come primo approccio mentre in altri casi dopo un trattamento chemioterapico sistemico. Gli interventi più frequentemente eseguiti sono la gastrectomia totale ovvero l’asportazione totale dello stomaco e la gastrectomia sub-totale ovvero l’asportazione di circa 2/3 dello stomaco. Oltre all’asportazione dello stomaco si procede contemporaneamente all’asportazione dei linfonodi regionali, che in percentuale variabile possono essere sede di malattia.
Personalmente preferisco approcciare, quando possibile, questo intervento per via laparoscopica o robotica in modo da garantire una minore invasività rispetto all’intervento classico ottenuto per via tradizionale. L’utilizzo di metodiche mininvasive come la laparoscopia o la robotica rappresenta sicuramente un vantaggio per ogni paziente.
Prof. Abu Hilal cerca di approcciare le neoplasie gastriche quanto più possibile per via mininvasiva. La chirurgia mininvasiva è quel tipo di chirurgia ove non si esegue più un taglio ampio all’addome per rimuovere la neoplasia ma lo stesso intervento viene eseguito con dei piccoli buchi ed una piccola incisione per l’estrazione del pezzo operatorio. La chirurgia laparoscopica viene effettuata mediante delle pinze dedicate lunghe ed una telecamera che trasmette le immagini su dei monitor in sala operatoria in maniera tale che tutti i chirurghi coinvolti possano vedere i dettagli dell’intervento contemporaneamente. La trasmissione e la precisione delle immagini è in modalità 4K ovvero con una definizione molto aumentata. In alcuni casi l’intervento laparoscopico può essere effettuato in modalità tridimensionale, ovvero con l’utilizzo di una telecamera 3D che permette di dare il senso di profondità che nei monitor classici non è possibile normalmente avere. Tutta questa tecnologia ha il fine unico di aumentare la precisione dell’intervento chirurgico e di conseguenza in maniera indiretta di migliorare il corso dell’intervento chirurgico del paziente e del suo decorso postoperatoria.
L’evoluzione dell’approccio laparoscopico è rappresentato dall’utilizzo del robot da Vinci. Il robot da Vinci è sicuramente l’ultima frontiera dell’approccio mininvasivo alle neoplasie. Esso è composta da due unità distinte situate entrambe all’interno della sala operatoria, una parte rappresenta la console operatoria ovvero la postazione dove il chirurgo è seduto e governa le braccia del robot. La seconda parte sono invece le braccia stesse (per la precisione 4) che invece sono collegate tra di loro e sono situate sopra al paziente permettendo di governare con estrema precisione le pinze ed i vari strumenti all’interno della pancia del paziente.
Il razionale dell’utilizzo del robot da Vinci è l’estrema precisione nei movimenti oltre che alla definizione del campo operatorio che permette una migliore tattica chirurgica. Il robot daVinci viene utilizzato routinariamente per le neoplasie gastriche e per le neoplasie colorettali. Nelle situazioni in cui il tumore appare localmente molto esteso e giudicato non asportabile completamente, la chemioterapia può essere attuata prima della chirurgia con la finalità di ridurre la neoplasia e renderla asportabile con maggiori chances di radicalità. Questo può avvenire come trattamento precauzionale dopo la chirurgia laddove l’esame istologico abbia individuato dei fattori di rischio per la ricomparsa del tumore (estensione del tumore primitivo, presenza di linfonodi locoregionali con presenza di cellule neoplastiche, etc). Nei pazienti che presentino metastasi a distanza, la chemioterapia rappresenta il trattamento di scelta.
Una volta effettuato l’intervento, particolare attenzione verrà posta ai controlli successivi sia oncologici che clinico-nutrizionali (peso, dosaggio vitaminico, etc). Come avviene per la gestione clinica dei pazienti affetti dalle altre patologie neoplastiche dell’addome, anche i pazienti affetti da neoplasie gastriche hanno un percorso clinico-assistenziale ben definito codificato all’interno dei protocolli ERAS ovvero di rapido recupero postoperatorio. Questo permette di ottenere degli ottimi risultati sia in termini di complicanze perioperatorie che in termini di degenza postoperatori.